Una delle fasi più delicate per la salute visiva è quella tra gli 8 e i 13 anni, l’età dove normalmente si sviluppano i vari difetti visivi, tra cui quello più diffuso al mondo, la miopia. Questa patologia è purtroppo diventata un problema endemico: nei paesi asiatici negli ultimi 15 anni ci si sta avviando verso il 100% di ragazzi miopi. In Europa i numeri stanno molto aumentando tanto che nella popolazione con età compresa tra 60 e 65 anni i miopi sono il 16%; nella popolazione tra 25 e 29 anni più del 47% e nelle generazioni più giovani questa percentuale è oggi in fase esponenziale di aumento.
Secondo Matteo Piovella, Presidente della SOI – Società Oftalmologica Italiana, vi sono però degli importanti consigli e alcune regole di base che possono contrastare l’insorgere di questa patologia tra i bambini. Ad esempio, è raccomandato l’utilizzo del computer piuttosto che dello smartphone, cercando tra l’altro di mantenere una distanza di almeno 50 cm dallo schermo e, soprattutto, facendo una pausa di 1 minuto ogni 20 passati davanti a uno schermo. È importante ridurre il sovraccarico del sistema muscolare degli occhi che permette di mettere a fuoco le immagini. Infatti, più quello che osserviamo è piccolo, maggiore sarà l’impegno della muscolatura oculare. Durante le pause è consigliabile guardare l’infinito oltre i 3 metri. Soprattutto non ha alcun senso distogliere lo sguardo da uno schermo per passare ad un altro, perciò, dopo una giornata di lavoro o come in questo caso per i bambini di DAD, la cosa migliore sarebbe quella di passare del tempo all’aria aperta.
Per questi motivi, afferma Piovella: “Voglio sensibilizzare in primo luogo gli insegnanti, soprattutto in questo periodo di scuola telematica. Si tratta ormai di indicazioni consolidate, verificate e validate a livello internazionale. Nella didattica a distanza per i bambini è ovviamente fondamentale anche ridurre le ore rispetto al normale orario scolastico e comunque prevedere degli intervalli, in particolar modo nei ragazzi dagli 8 ai 13 anni, l’età in cui normalmente si sviluppa la miopia.” Inoltre, sottolinea sempre il Presidente di SOI: “Resta fondamentale andare periodicamente dall’oculista: bisogna fare i controlli suggeriti perché queste visite hanno anche il compito di individuare, man mano che crescono, l’esistenza di piccoli difetti visivi che magari non vengono percepiti né dal ragazzo né dai genitori, ma possono creare difficoltà e frequente affaticamento nel mettere a fuoco gli oggetti.”
La pandemia e la prolungata quarantena stanno infatti facendo lievitare il numero di ore trascorse davanti ai monitor. Del resto, è ormai un dato di fatto che i nostri occhi rispondono a migliaia di stimoli digitali, e recenti studi hanno dimostrato che la maggior parte delle persone trascorre in media 8 ore guardando schermi a distanza ravvicinata. Ma è nell’età dell’evoluzione che si possono attuare importanti strategie per prevenire questo disturbo.
Da questo punto di vista, sembra oggi più che mai attuale il caro e vecchio consiglio di genitori e nonni di “restare distanti dalla TV”.