L’amiloide-beta, un componente rilevante delle drusen retiniche, le lesioni primarie della degenerazione maculare senile (AMD), ha suscitato l’interesse nella ricerca in quanto studi post mortem e modelli animali suggeriscono una potenziale relazione tra l’uso di farmaci anticolinergici e l’accumulo di amiloide-beta cerebrale.
Un approfondimento sull’associazione tra l’esposizione a farmaci anticolinergici e la degenerazione maculare senile tardiva (che include caratteristiche di AMD come neovascolare o atrofia geografica dell’epitelio pigmentato retinico in almeno un occhio) è stato condotto in uno studio multicentrico caso-controllo che coinvolge 4 centri oftalmologici in Francia. Questo studio ha analizzato 200 casi con degenerazione maculare senile tardiva e 200 controlli.
L’esposizione a farmaci anticolinergici per almeno 3 mesi è stata valutata, e l’associazione è stata esaminata considerando la durata cumulativa dell’esposizione e il punteggio ABS (Anticholinergic Burden Score). L’analisi ha preso in considerazione vari fattori di confondimento, tra cui età, sesso, abitudine al fumo, storia familiare di degenerazione maculare senile, consumo di alcol e uso di farmaci anticoagulanti e antinfiammatori.
I risultati mostrano che qualsiasi esposizione a farmaci anticolinergici è associata a un aumento del rischio di degenerazione maculare senile (odds ratio aggiustato, aOR, 2.84, P=0.007), con un rischio ancora maggiore associato a un punteggio ABS elevato (≥ 3) (aOR, 6.42, P=0.02) e una esposizione cumulativa prolungata ai farmaci anticolinergici (15 anni o più) (aOR, 5.88, P=0.03).
In conclusione, l’uso di farmaci anticolinergici per almeno 3 mesi sembra aumentare il rischio di sviluppare degenerazione maculare senile tardiva. L’associazione dose-effetto indicata dalla maggiore associazione con l’uso prolungato e un punteggio ABS elevato suggerisce la necessità di ulteriori studi, in particolare con un disegno longitudinale, per confermare questa relazione.