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Cornea: cos’è la pachimetria?

La cornea è la lente più importante dell’occhio, essenziale per la messa a fuoco delle immagini. È un tessuto trasparente che ricopre la parte anteriore dell’occhio. Eventuali alterazioni della cornea possono avere un impatto significativo sulla visione, quindi è importante non ignorare segnali che potrebbero indicare un problema corneale.

Uno degli esami che permette di valutare la salute della cornea è la pachimetria corneale. Vediamo di cosa si tratta e come funziona insieme al dottor Fabrizio Camesasca, oculista presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Cornea: sintomi da non sottovalutare Le patologie più comuni che possono interessare la cornea includono:

  • Cheratocono
  • Scompenso corneale
  • Distrofie
  • Degenerazioni legate all’età
  • Conseguenze di infezioni e traumi

In questi casi, la cornea può risultare deformata o opacizzata, riducendo la sua efficacia come lente e compromettendo la vista.

I sintomi variano a seconda della patologia, ma i più comuni sono:

  • Alterazione della visione
  • Sensazione di corpo estraneo
  • Fotofobia (fastidio alla luce)

Che cos’è la pachimetria corneale La pachimetria corneale è un esame che misura lo spessore della cornea. È particolarmente raccomandata per persone con glaucoma o a rischio di svilupparlo, per chi ha malattie della cornea come il cheratocono, e per pazienti che devono sottoporsi a interventi di chirurgia corneale, come il cross-linking, il trapianto di cornea, la chirurgia refrattiva o la chirurgia laser terapeutica della cornea.

Pachimetria corneale: come si svolge l’esame? L’esame si svolge con il paziente seduto e può essere eseguito utilizzando diverse metodiche a seconda dello strumento impiegato:

  • A ultrasuoni: Dopo aver instillato un collirio anestetico, lo specialista posiziona una sonda (pachimetro ultrasonico) sulla cornea per misurarne lo spessore. Questa procedura può essere ripetuta più volte se necessario.
  • Ottica fotografica: Il paziente fissa una luce per pochi secondi mentre l’apparecchio effettua diverse scansioni fotografiche della cornea. Un sistema informatico elabora poi queste informazioni, analizzando le caratteristiche morfologiche e morfometriche, e fornisce i dati sulla misura pachimetrica in vari punti della superficie corneale, oltre al valore minimo di spessore corneale registrato.
  • Ottica mediante laser: Simile alla precedente, utilizza un laser a interferometria ed è nota per la sua grande precisione e affidabilità.

La pachimetria corneale è un esame indolore. Per eseguirlo correttamente, chi utilizza lenti a contatto deve rimuoverle circa 3 giorni prima dell’esame.