Spesso ci proiettiamo al futuro pensando a quelle che potrebbero essere le nuove scoperte scientifiche, tecnologiche o fantasticamente immaginiamo come potrebbe essere la vita su un altro pianeta. Quello che invece non pensiamo è come potremmo essere biologicamente tra centomila anni. Come ben sappiamo, infatti, il nostro corpo si è evoluto nel corso dei secoli e non è così irrealistico pensare che potremmo nuovamente subire dei cambiamenti.
Qualora gli esseri umani esistessero ancora, diciamo, tra 100.000 anni, come potrebbe essere il loro corpo? I tratti umani che conosciamo oggi come potrebbero evolversi e quali di essi cambierebbero di più? In effetti 100.000 anni è un lasso di tempo in cui l’evoluzione qualche piccolo cambiamento potrebbe produrlo e questi avverrebbero, probabilmente, soprattutto nel volto.
Un interessante parere in tal senso è quello di Alan Kwan, un esperto di genomica computazionale dell’Università di Washington che nel 2013 realizzò uno studio per capire come potrebbe apparire un essere umano tra 100.000 anni.
Innanzitutto secondo il ricercatore sarà possibile “giocare con la genetica”. In futuro probabilmente saremo in grado di giocare con la genetica e con l’evoluzione stessa per cambiare le caratteristiche della faccia e della testa ancor prima che i figli nascano. Probabilmente ci saranno delle vere e proprie “mode” che detteranno le modifiche più in voga in un determinato periodo storico, un po’ come si fa con la capigliatura.
Kwan ha ipotizzato poi una caratteristica del nostro fisico che, probabilmente resterà sempre sullo stesso binario evolutivo: la nostra testa. Essa continuerà a diventare sempre più grande, così come ha fatto sin dal medioevo.
La testa tende a diventare più grande per ospitare un cervello che a sua volta cresce sempre di più, una crescita provocata anche dal numero sempre più grande di input e in generale di informazioni che riceviamo nel corso di una vita media.
Ma c’è anche un altro cambiamento. Ad ingrandirsi, saranno anche gli occhi che diventeranno un po’ come quelli degli anime giapponesi. Questo dovrebbe accadere soprattutto in quelle popolazioni che avranno lasciato la Terra e che saranno costrette a vivere in ambienti in cui la luce solare e più debole (ad esempio in colonie sulle lune dei pianeti più esterni del sistema solare). Per tutti coloro che, invece, rimarranno sulla Terra, la pelle dovrebbe diventare più pigmentata, probabilmente più scura, a causa dell’aumento delle radiazioni ultraviolette.