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Innovativa chirurgia oculistica 3D bilaterale salva un neonato dalla cecità: primo caso mondiale a Torino

Torino, ottobre 2024 – Un intervento pionieristico ha permesso di salvare un neonato dalla cecità, grazie all’applicazione della chirurgia tridimensionale su entrambi gli occhi. Questa procedura rivoluzionaria, eseguita presso l’Oculistica dell’Ospedale Molinette di Torino, segna un primato mondiale. L’équipe guidata dal professor Michele Reibaldi, direttore dell’Oculistica universitaria della Città della Salute, ha operato con successo un bimbo di appena 40 giorni affetto da cataratta congenita e una grave anomalia alla parte posteriore dell’occhio.

Il problema, rilevato nei primi giorni di vita grazie all’attenta osservazione della dott.ssa Caterina Carbonara del reparto di Neonatologia dell’ospedale Sant’Anna, era caratterizzato dalla presenza di leucocoria, un riflesso bianco anomalo nella pupilla. Questa diagnosi precoce è stata cruciale per intervenire tempestivamente, poiché un ritardo avrebbe portato a danni permanenti alla vista.

Dopo attente valutazioni, i medici hanno scelto di operare entro la finestra critica delle 6-7 settimane, periodo oltre il quale la vista del bambino non si sarebbe più potuta sviluppare. Grazie all’utilizzo di una tecnologia 3D avanzata, il professor Reibaldi e il dottor Matteo Scaramuzzi hanno eseguito un intervento combinato di vitrectomia bilaterale e chirurgia della cataratta. La tecnica tridimensionale ha permesso ai chirurghi di lavorare con estrema precisione su occhi così piccoli, minimizzando il rischio di complicanze.

Il supporto delle équipe di Anestesia e Rianimazione, dirette dai dottori Roberto Balagna e Ferdinando Gagliardi, ha garantito condizioni ottimali per il successo dell’operazione.

Dopo l’intervento, il piccolo sarà monitorato attentamente per assicurare il miglior recupero visivo possibile. L’assessore regionale Federico Riboldi ha sottolineato l’importanza di questo traguardo per la sanità piemontese: “Grazie alla professionalità dei medici e all’uso di tecnologie all’avanguardia, abbiamo restituito a questo bambino l’opportunità di scoprire il mondo che lo circonda.”

Anche il direttore generale della Città della Salute, Giovanni La Valle, ha commentato l’eccezionalità del risultato: “Questo intervento rappresenta un progresso straordinario, dimostrando come la chirurgia oculistica possa superare barriere ritenute insormontabili, portando speranza anche nei casi più complessi.”