Recentemente, un team di ricercatori dell’Università di Cambridge ha sviluppato una tecnica innovativa basata sulla terapia genica per la stimolazione della proteina “protrudina”. Grazie a questa scoperta, è possibile promuovere la riparazione delle fibre nervose danneggiate e prevenire la morte cellulare, offrendo nuove speranze per la cura del glaucoma.
Il glaucoma è una malattia degenerativa che colpisce il nervo ottico, causando la perdita progressiva della vista. La terapia genica, come quella utilizzata dalla squadra di Cambridge, rappresenta una nuova frontiera nella ricerca sul glaucoma e offre la possibilità di invertire o prevenire il danno al nervo ottico.
Grazie alla proteina “protrudina”, la tecnica permette di stimolare la crescita delle fibre nervose danneggiate, favorendone la riparazione. Ciò protegge le fibre nervose dalla morte e previene la progressione della malattia.
Questa innovativa tecnologia potrebbe rappresentare una vera e propria svolta nella cura del glaucoma, offrendo nuove opzioni di trattamento e migliorando la qualità della vita dei pazienti affetti da questa patologia.
La ricerca è stata pubblicata su Nature Communications e rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il glaucoma, una delle principali cause di cecità in tutto il mondo. La tecnologia potrebbe aprire la strada a nuovi trattamenti per il glaucoma, che colpisce il nervo ottico e causa la perdita graduale della vista.
Il team di ricercatori di Cambridge ha dimostrato che la tecnica della terapia genica può essere utilizzata per promuovere la riparazione del nervo ottico, offrendo nuove speranze per la cura del glaucoma. Questo avanzamento potrebbe avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti affetti da questa malattia.
La capacità dei neuroni del sistema nervoso centrale di rigenerare i loro prolungamenti (ossia gli assoni su cui viaggia l’impulso nervoso) è limitata poiché perdono questa abilità durante la maturazione. Di conseguenza, lesioni al cervello, al midollo spinale e al nervo ottico possono comportare conseguenze permanenti. Tuttavia, recenti ricerche hanno dimostrato che la rigenerazione può essere favorita con tecniche di stimolazione specifiche.
In uno studio coordinato da Richard Eva, Keith Martin e James Fawcett del John van Geest Center for Brain Repair presso l’Università di Cambridge, il ruolo del gene responsabile della produzione della proteina “protrudina” in questo processo di rigenerazione è stato esaminato. Il team ha coltivato in laboratorio un nervo ottico, danneggiandone le fibre con un laser per osservarne la reazione al microscopio. Stimolando la produzione di protrudina, responsabile del trasporto dei materiali per la riparazione verso l’area danneggiata, gli esperti sono stati in grado di potenziare la rigenerazione nervosa in poche settimane.
In un successivo test sui topi, il potenziale effetto di questa tecnica contro il glaucoma è stato dimostrato. La tecnologia potrebbe quindi essere ulteriormente sviluppata come un modo per proteggere i neuroni retinici dalla morte e stimolare la loro rigenerazione. Tuttavia, come ha sottolineato la ricercatrice Veselina Petrova, ulteriori ricerche sarebbero necessarie per indagarne l’applicazione sugli esseri umani.